Ultima modifica: 30 Dicembre 2024

CURRICOLI

LA PROGETTAZIONE CURRICOLARE D’ISTITUTO

I curricoli sono il cuore del Piano dell’Offerta formativa della Scuola e sono progettati dal Collegio dei docenti rispettando le finalità, i traguardi per lo sviluppo delle competenze e gli obiettivi di apprendimento posti dalle Indicazioni Nazionali (D.M. n. 254 del 16 novembre 2012)

Per la Scuola dell’Infanzia l’organizzazione del curricolo per “campi di esperienza” consente di mettere al centro del progetto educativo le azioni, la corporeità, la percezione, i linguaggi verbali e non verbali  dei bambini e delle bambine sia nella dimensione individuale che in quella sociale.

I curricoli della scuola del primo ciclo (scuola Primaria e scuola Secondaria di I grado) si articolano  attraverso le discipline con l’obiettivo di sviluppare negli alunni e nelle alunne un solido bagaglio di conoscenze e competenze di base per continuare ad apprendere a scuola e per lungo l’intero arco della vita.

CURRICOLI SCUOLA SECONDARIA
CURRICOLO PRIMARIA – INFANZIA

CURRICOLI DI ED. CIVICA

Da alcuni anni, con la legge 20 agosto 2019, n. 92 è stato introdotto l’insegnamento trasversale dell’educazione civica. Le istituzioni scolastiche prevedono nel curricolo di istituto l’insegnamento trasversale di questa disciplina, specificandone anche, per ciascun anno di corso, l’orario, che non può essere inferiore a 33 ore annue, da svolgersi nell’ambito del monte orario obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti. Con il Decreto Ministeriale n.183 del 7 settembre 2024 sono state adottate le nuove Linee Guida di Educazione civica che hanno sostituito integralmente le precedenti Linee guida, ex D.M. 22 giugno 2020, n. 35. Le nuove Linee Guida hanno individuato traguardi di sviluppo delle competenze e obiettivi di apprendimento per il primo e per il secondo ciclo di istruzione, fornendo indicazioni anche per la scuola dell’infanzia. Sulla base di tali Linee Guida sono stati definiti i Curricoli di ogni ordine di scuola.

Che cosa significa fare Educazione Civica in classe?

Fare Educazione Civica sembrerebbe riguardare lo svolgimento di attività strutturate e la trasmissione di contenuti ben stabiliti. Non è così! Non possiamo separare dall’Educazione alla Cittadinanza la conoscenza puntuale delle istituzioni, della storia delle conquiste dei diritti per tutti (in parte ancora da realizzare), dei principi di rispetto e sostenibilità ambientale, della conoscenza delle opportunità e dei potenziali rischi nell’utilizzo dei dispositivi tecnologici e della rete.

Per comprenderne il significato, dobbiamo dare la possibilità a bambini e bambine, a ragazzi e ragazze di vivere nel quotidiano frammenti di democrazia da sperimentare in classe fin dalla scuola dell’infanzia. Nessuna educazione civica, nessun incontro con la Costituzione diventa così efficace e credibile infatti se non si offrono occasioni per sperimentare momenti reali di democrazia. Crediamo che fare Educazione civica in classe significhi in primo luogo imparare a stare insieme. E per fare questo bisogna trasformare le nostre classi, la nostra scuola in comunità, ovvero un gruppo capace di ascolto reciproco e dove si pratica con efficacia il dialogo. Scrive a riguardo il maestro Franco Lorenzoni:

perché ci sia scambio e apertura, perché nella scuola si vivano, si sperimentino e si assaporano fin da piccoli elementi di democrazia, dobbiamo creare il silenzio e il vuoto necessario ad ogni sincero ascolto reciproco. La parola reciproco, che delinea il tratto distintivo del mestiere dell’educare, viene dalle parole latine recus e procus: andare indietro, andare avanti. Prima c’è l’andare indietro, solo dopo l’andare avanti. Senza un nostro passo indietro che ci disponga e permetta un’attenzione piena e aperta verso chi abbiamo di fronte, non c’è alcuna possibilità di incontro. Senza darci tempo, innanzitutto dentro di noi, non è possibile dar vita a nessun dialogo (F. Lorenzoni, I bambini ci guardano. Una esperienza educativa controvento, 2019, p.13).

E ancora, in questa prospettiva, riguardo al compito dell’insegnante:

Aiutare bambine e bambini a tirar fuori e riconoscere ciò che hanno dentro […] aprire porte spalancare finestre e allargare il loro orizzonte, dando dignità e stimolando le sensibilità più diverse. Ma ciò è possibile solo se accolgo tutti i punti di vista cercando di attenuare i miei inevitabili pregiudizi. E allora ho la necessità di cercare e forgiare e fornire strumenti e linguaggi che ci aiutino a intendere noi stessi e gli altri, provando a farlo tutti insieme senza escludere nessuno e senza avere la pretesa di voler imporre ai bambini il mio punto di vista. Non è facile dare spazio al respiro alla parola dell’altro. Non è facile riconoscere pieno diritto di cittadinanza a chi è diverso da noi per età, storia provenienza o sensibilità (cit., p. 14-15).

Una scuola dunque che propone una cultura del rispetto, dell’ascolto e del dialogo, una democrazia sperimentata a più livelli: in primis dell’insegnante nei confronti dei propri alunni, delle insegnanti e degli gli adulti che fanno parte della comunità educante tra loro, e poi dei bambini e le bambine, dei ragazzi e delle ragazze cogliendo quelle opportunità di ascolto, dialogo e di confronto reciproco che lo stare quotidianamente insieme la scuola offre.

La valutazione dell’Educazione civica

La legge, dispone che l’insegnamento trasversale dell’Educazione civica sia oggetto delle valutazioni periodiche e finali. Stabilisce anche che per ciascuna classe sia individuato, tra i docenti a cui è affidato l’insegnamento dell’educazione civica, una/un docente con compiti di coordinamento dell’intero percorso di educazione civica. In sede di scrutinio, il coordinatore/la coordinatrice formula la proposta di valutazione da inserire nel documento di valutazione, acquisendo elementi conoscitivi dai docenti del Team o del Consiglio di Classe cui è affidato l’insegnamento dell’Educazione civica.

Per la scuola Primaria la coordinatrice/il coordinatore propone l’attribuzione di un giudizio sintetico correlati alla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti. A tale riguardo le modalità della valutazione saranno nello specifico definite con una specifica ordinanza del Ministro dell’Istruzione e del Merito.

Per la scuola Secondaria il docente coordinatore dell’insegnamento in sede di scrutinio formula una proposta di voto da inserire nel documento di valutazione, dopo aver acquisito dai docenti del consiglio di classe, ai quali è affidato l’insegnamento, tutti gli elementi utili alla valutazione emersi durante la realizzazione dei percorsi didattici.

La valutazione sarà coerente con gli obiettivi indicati nella programmazione per l’insegnamento dell’Educazione civica secondo i Curricoli sviluppati durante l’anno. I criteri di valutazione saranno espressi secondo le Rubriche di valutazione elaborate da ciascun ordine di scuola e saranno quelli deliberati preventivamente dal collegio dei docenti e inseriti nel PTOF.

CURRICOLI DI ED. CIVICA PER LA SCUOLA PRIMARIA
CURRICOLI DI ED. CIVICA PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA
CURRICOLI DI ED. CIVICA PER LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

CURRICOLO VERTICALE PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE DIGITALI

Grazie al supporto dei fondi PNRR del DM66/2023 la comunità di pratica per la transizione digitale, istituita all’interno dell’Istituto Comprensivo e composta da docenti dei diversi ordini di scuola, ha progettato un percorso formativo completo e personalizzato per accompagnare alunni e alunne nel loro percorso di crescita digitale.Cos’è un curricolo verticale delle competenze digitali? È un percorso educativo che, partendo dalla scuola dell’infanzia e proseguendo fino alla scuola secondaria di primo grado, mira a sviluppare gradualmente le competenze necessarie per utilizzare in modo consapevole e critico le tecnologie digitali. Questo percorso, integrato nelle diverse discipline, permette alle alunne e agli alunni  di acquisire le abilità fondamentali per vivere e lavorare in un mondo sempre più connesso.

CURRICOLO VERTICALE DI ISTITUTO PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE DIGITALI